Con una  sentenza di qualche giorno fa la Corte di Cassazione ha affermato che la necessità di una supervisione continua durante la deambulazione è equiparabile alla impossibilità di camminare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore, condizione prevista dall’art. 1 della legge n. 18/1980 per il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento, accogliendo il ricorso degli eredi di un richiedente al quale il Tribunale di Macerata, in sede di rinvio, aveva negato la prestazione assistenziale.

Secondo la Corte, la “necessità di aiuto” e la “supervisione continua” sono concetti sostanzialmente equivalenti: entrambe le situazioni presuppongono che la persona non sia in grado di deambulare in modo autonomo e richieda quindi la presenza permanente di un accompagnatore.

La necessità non può essere considerata occasionale, ma continua e stabile nel tempo, elemento essenziale per accedere alla prestazione.

Il giudice di merito aveva escluso il diritto all’indennità ritenendo che la deambulazione con appoggio e supervisione continua non fosse sufficiente a dimostrare l’impossibilità di camminare autonomamente nonostante emergesse dal certificato medico che il soggetto aveva un’andatura a piccoli passi, con elevato rischio di cadute, e necessitava di aiuto costante negli spostamenti e nei trasferimenti.

La Cassazione ha inoltre chiarito che l’eventuale autonomia residua rilevata secondo la scala di Barthel non incide sul riconoscimento dell’indennità, poiché attiene a un criterio diverso: l’incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita. La valutazione della deambulazione, invece, si concentra sulla possibilità di muoversi in sicurezza senza assistenza.

Nel documento è stato chiarito che il Tribunale di prima istanza ha errato nell’applicare l’art. 1 della legge n. 18/1980, escludendo la supervisione continua dall’ambito del requisito richiesto. Pertanto, la necessità costante di supervisione o aiuto nella deambulazione rientra pienamente nel concetto di impossibilità di camminare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore, dando diritto all’indennità di accompagnamento