Con la recente istituzione da parte del Ministero del Lavoro dell’Osservatorio nazionale sull’Intelligenza Artificiale nel mondo del Lavoro sono state pubblicate anche le Linee Guida per l’implementazione dell’IA nel mondo del lavoro. Questa prima proposizione dell’Osservatorio, la cui struttura sarà maggiormente definita a valle dell’approvazione definitiva del Ddl “Disposizioni e delega al Governo in materia di Intelligenza Artificiale”, attualmente all’esame del Parlamento ha l’intento di accompagnare cittadini, lavoratori e imprese nella transizione digitale, favorendo un’adozione consapevole, responsabile e inclusiva dell’IA nel contesto occupazionale.
Tra i principali obiettivi: Prevedere le tendenze del mercato del lavoro e ridurre il divario (mismatch) tra le competenze richieste dalle imprese e quelle effettivamente disponibili nella forza lavoro; Fornire strumenti operativi concreti a supporto di imprese e lavoratori al fine di cogliere le opportunità dell’IA ed evitarne usi distorsivi; Far conoscere a tutti gli attori interessati gli impatti dell’IA sul mercato del lavoro e le azioni intraprese dal Ministero sulla tematica.
L’iniziativa si inserisce nel quadro strategico delle attività promosse dal Ministero in linea con i percorsi definiti nel Piano d’Azione del G7 su Lavoro e Occupazione, ospitato a Cagliari nel settembre 2024 e con il documento “Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale 2024-2026” elaborato dall’Agenzia per l’Italia Digitale. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali rinnova così il proprio impegno per un’innovazione equa, partecipata e orientata allo sviluppo sostenibile del mercato del lavoro italiano.
L’Osservatorio, progetto in continua evoluzione è accessibile dal sito istituzionale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e presenta contenuti differenziati per cittadini, lavoratori e imprese, elaborati attraverso l’organizzazione sintetica e ragionata delle ricerche condotte dagli uffici del Ministero e dagli enti vigilati. Gli utenti potranno ad esempio prendere visione delle professioni maggiormente esposte all’Intelligenza Artificiale e comprendere quali sono le principali competenze richieste al lavoratore per adattarsi al cambiamento; oppure approfondire in quali settori produttivi siano maggiormente richieste competenze connesse all’IA e per quali tipologie di attività e professioni. Tutte informazioni che mirano a diffondere la consapevolezza sui cambiamenti in atto, orientare le scelte formative e professionali e promuovere l’innovazione aziendale suggerendo lo sviluppo di competenze in linea con le esigenze emergenti.
Dalle Linee Guida si evidenziano le azioni che riguardano la trasparenza e responsabilità con le quali si auspica che l’IA non deve mai essere una “scatola nera” le cui decisioni non possono essere comprese o contestate ma è necessario garantire che l’IA sia comprensibile e supervisionata da esseri umani adottando un approccio basato sulla trasparenza e sulla supervisione umana.
Principi per una IA trasparente e responsabile sono: • Chiarezza sulle decisioni: I lavoratori devono sapere quando e come vengono utilizzati algoritmi IA nei processi aziendali. • Supervisione umana continua: Un operatore umano deve sempre poter intervenire per correggere errori o decisioni ingiuste. • Documentazione e spiegabilità: Le aziende devono garantire che i processi IA siano documentati e comprensibili, evitando decisioni arbitrarie o discriminatorie. L’obiettivo è creare un clima di fiducia tra lavoratori e aziende, affinché l’IA sia percepita come uno strumento di supporto e non come un meccanismo di controllo o esclusione. Equità e non discriminazione Uno dei rischi più rilevanti nell’uso dell’IA è la presenza di bias algoritmici, ovvero pregiudizi nei dati o nei modelli che possono portare a discriminazioni ingiuste nei confronti di determinati gruppi di lavoratori. Esempi di bias nell’IA applicata al lavoro: • Sistemi di selezione del personale che penalizzano alcuni candidati in base a età, genere o provenienza. • Algoritmi di valutazione delle performance che favoriscono determinati gruppi a discapito di altri. • Processi decisionali basati su dati storici distorti, che replicano ingiustizie del passato. Per evitare questi problemi, le aziende devono adottare strategie di mitigazione dei bias, garantendo che gli strumenti IA siano testati regolarmente per verificare l’assenza di discriminazioni. • Utilizzo di dataset bilanciati per l’addestramento degli algoritmi. • Verifica e auditing periodico dei sistemi IA per identificare eventuali distorsioni. • Coinvolgimento di esperti di etica e diritti del lavoro nell’implementazione delle tecnologie IA.
L’obiettivo è garantire pari opportunità per tutti i lavoratori, evitando che l’IA diventi un ostacolo anziché un fattore di inclusione e crescita.
Sul piano della sicurezza e tutela dei lavoratori l’uso dell’IA nei luoghi di lavoro deve avvenire con il massimo rispetto per la salute, la dignità e il benessere dei lavoratori.
Uno dei rischi più concreti è l’utilizzo di tecnologie IA per la sorveglianza eccessiva, che possono generare un clima di pressione costante e aumentare lo stress lavorativo.
Ecco i rischi eccessivi della sorveglianza IA nei luoghi di lavoro: • Algoritmi che monitorano costantemente la produttività dei lavoratori, creando ansia e stress. • Software di riconoscimento facciale o tracciamento che violano la privacy dei dipendenti. • Utilizzo di IA per decidere premi, sanzioni o licenziamenti senza coinvolgimento umano. Per evitare queste situazioni, le aziende devono stabilire regole chiare sull’uso dell’IA e garantire che i lavoratori abbiano diritto alla privacy e a condizioni di lavoro dignitose. • Limitare l’uso della sorveglianza IA ai soli scopi legittimi (es. sicurezza sul lavoro). • Garantire il diritto dei lavoratori a contestare decisioni prese da IA. • Prevedere pause e tutele per evitare il cosiddetto “stress da automazione”.
Per quanto riguarda, poi, la sostenibilità e accessibilità c’è bisogno di garantire che l’IA porti benefici equi a tutti i settori produttivi, pertanto è fondamentale che le tecnologie intelligenti siano accessibili non solo alle grandi aziende, ma anche alle PMI e ai lavoratori autonomi. Strategie per un’IA accessibile a tutti sono: • Promuovere software open-source e soluzioni IA a basso costo per PMI e freelance. • Sostenere la formazione e l’accesso alle competenze digitali per tutti i lavoratori. • Creare incentivi specifici per l’adozione dell’IA nelle imprese di piccole dimensioni. Se l’IA diventa uno strumento accessibile e sostenibile, potrà realmente migliorare il mondo del lavoro senza creare ulteriori disparità.
Domenico Della Porta – Disability Manager