Ferragosto “è tempo di festa e di meritato riposo ma è anche tempo di responsabilità. Vorrei fare un appello agli anziani: proteggiamoci dal caldo, beviamo spesso, mangiamo leggero con tanta frutta e verdura, evitiamo di uscire nelle ore più calde, privilegiamo gli ambienti freschi e stiamo attenti alle zanzare, che possono trasmettere le malattie tipiche di questa stagione. Non serve allarmare, come ho più volte detto, ma serve prevenire. Alle famiglie dico: non lasciamo soli i fragili e i grandi anziani con disabilità. Occupiamoci di loro. Non trasferiamoli nelle residenze. È un dovere morale ed è un segno di civiltà”.

Si tratta di un messaggio che calza alla perfezione, anche di fronte al caldo di questi giorni e alle ondate di calore che si preannunciano.

Sempre Vaia dice: “Accorgiamoci di loro, nei quartieri delle nostre città. Suoniamo il campanello di un nostro vicino: una visita può salvare la vita.”

Nello straordinario, lucido, esplicito e comprensibile messaggio, rivolto anche alle Istituzioni locali e nazionali, di Francesco Vaia, componente del Collegio dell’Autorità Nazionale Garante per i Diritti delle Persone con Disabilità, di cui ne condividiamo i contenuti e la modalità con cui è stato divulgato, dove viene sottolineata l’importanza di non isolare o abbandonare gli anziani, riconoscendo il loro valore nella società e nelle famiglie, viene richiamata l’importanza di offrire loro affetto, attenzione e supporto, contrastando la solitudine e promuovendo il loro benessere, senza dimenticare gli “amici” a quattro zampe.

Ecco alcuni modi per mettere in pratica questo concetto:

  • Visite e contatti regolari:

Trascorrere del tempo con gli anziani, anche solo per una chiacchierata, può fare una grande differenza nella loro vita. 

  • Offrire aiuto pratico:

Sostenere gli anziani nelle attività quotidiane, come fare la spesa, cucinare o commissioni, può alleggerire il loro carico. 

  • Promuovere attività ricreative:

Coinvolgere gli anziani in attività che li interessano, come passeggiate, giardinaggio, o partecipazione ad eventi sociali, può contrastare la solitudine e favorire il loro benessere psicofisico. 

  • Coinvolgerli nelle attività familiari:

Includere gli anziani nelle attività familiari, come pranzi, cene o gite, li fa sentire parte integrante del nucleo familiare e riduce il loro isolamento. 

  • Sostenere le loro passioni e interessi:

Aiutare gli anziani a coltivare i propri hobby e interessi può dare loro uno scopo e un senso di realizzazione. 

  • Ascolto attivo:

Dedicare loro tempo e attenzione per ascoltare le loro storie e i loro ricordi, valorizzando la loro esperienza e conoscenza, può rafforzare il loro senso di importanza e appartenenza. 

  • Sensibilizzazione e informazione:

Promuovere una maggiore consapevolezza sulla solitudine degli anziani e sulle loro esigenze può incoraggiare la solidarietà e l’aiuto concreto da parte della comunità. 

E’ importante ricordare, ha precisato il prof. Vaia nel suo video,  che la solitudine negli anziani può avere un impatto negativo sulla loro salute fisica e mentale. Un ambiente di supporto e inclusione può contribuire a prevenire o mitigare i problemi legati alla solitudine. 

Papa Francesco, in diverse occasioni, ha sottolineato l’importanza di non lasciare soli gli anziani, riconoscendo il loro prezioso contributo alla società e alla fede. Il Pontefice ha ricordato il valore della loro presenza nelle famiglie e nelle comunità, sottolineando come gli anziani siano fonte di saggezza e insegnamento per le nuove generazioni. 

 “Non lasciamo soli gli anziani” significa impegnarsi attivamente per creare una società più inclusiva e solidale, dove gli anziani possano vivere dignitosamente, circondati dall’affetto e dal sostegno della loro comunità.