E’ stata presentata sabato scorso a Lourdes la 72esima “guarigione miracolosa” avvenuta nella cittadina francese durante un pellegrinaggio a luglio di circa 20 anni fa, alla presenza della  protagonista dello straordinario evento, una donna italiana, Antonietta Raco, 60 anni, affetta da Sclerosi Laterale Primaria (SLP).

“Quello della signora RACO, volontaria dell’Unitalsi,  è il primo caso di guarigione da malattia degenerativa del primo motoneurone, come ha spiegato Sandro de Franciscis, presidente AMIL del Bureau des constatations médicales di Lourdes. La sua guarigione, ha detto, avvenuta in modo inatteso, completo, duraturo e inspiegabile secondo le conoscenze mediche, è stata validata nel 2024 dal Comitato Medico Internazionale di Lourdes.”

Il 15 novembre dello scorso anno il Vescovo della Diocesi di Tarbes e Lourdes ha informato il Vescovo della Diocesi di Tursi Lagonegro (PZ) in Basilicata, diocesi di residenza della signora Antonietta Raco che ha ufficialmente proclamato il miracolo  il 16 aprile scorso.    

La sclerosi laterale primaria (SLP) è una malattia neurodegenerativa rara che colpisce i motoneuroni superiori, quelli che controllano il movimento e si trovano nel cervello e nel tronco encefalico. A differenza della SLA, la SLP non colpisce i motoneuroni inferiori nel midollo spinale. La SLP è caratterizzata da una progressiva debolezza muscolare e rigidità (spasticità), che può portare a difficoltà nella deambulazione, nell’articolazione delle parole e nella deglutizione. 

Con piacere riportiamo lo stralcio di un’intervista della signora  Raco di alcuni anni fa, pubblicata da Famiglia Cristiana, dopo la constatazione della guarigione.

“Mi sono ammalata di Sclerosi laterale primaria nel 2004, non riuscivo più a camminare. Dopo aver girovagato per medici e ospedali senza trovare nessuna diagnosi, il professore Adriano Chiò delle Molinette di Torino mi diagnosticò con precisione la malattia. Avevo problemi respiratori, non riuscivo a deglutire e parlavo a fatica. Nel 2007 sono finita sulla sedia a rotelle perché le stampelle non bastavano più”. 

Antonietta Raco, 60 anni, lucana di Francavilla in Sinni (Potenza), sposata con Antonio e madre di quattro figli, non pronuncia mai la parola “miracolo”. Ha raccontato con semplicità quello che le è accaduto a Lourdes nell’estate del 2009 quando andò in pellegrinaggio con l’Unitalsi.

Non sono andata per chiedere la mia guarigione”, precisa, “ma quella di una ragazza del mio paese affetta da leucodistrofia. Sulle spalle, per tutto il pellegrinaggio, portavo la sua maglietta e la feci bagnare nelle acque delle piscine”.

Appena arrivati, dopo un giorno e mezzo di viaggio in treno da Battipaglia, Antonietta chiede di andare subito alla grotta delle apparizioni: erano le 21.30 circa.

“Sul viale dell’esplanade vidi una grande luce partire dal fondo e andare verso l’alto. In questa luce vidi la Madonna in preghiera rivolta verso il Santuario che mi invitava ad andare avanti. Non dissi nulla a nessuno”.

Arrivata finalmente alla grotta, Antonietta si raccoglie in preghiera: “Dissi queste parole: “Madonnina mia ti ringrazio per avermi fatta arrivare qui. Dona la forza a me e alla mia famiglia per affrontare serenamente tutto quello che ancora deve accadere e guarisci, ti prego, questa bambina”.

Il giorno dopo Antonietta chiese di fare il bagno nelle piscine: “C’erano due hospitalier (assistenti volontarie del santuario) che mi tenevano le braccia. Mentre stavo entrando nella vasca ho sentito un abbraccio sul collo, mi sono girata pensando che fosse la volontaria ma loro erano impegnate a tenermi e sentivo una voce soave di una donna che per tre volte mi ha ripetuto questa frase: “Non avere paura!”.

Mi misi a piangere perché capivo che qualcosa stava succedendo. Poi sentii un dolore fortissimo alle gambe, come se le stessero strappando. Continuai a pregare e non dissi nulla alle volontarie di quella voce”.

Domenico Della Porta – Medico dell’AMIL Lourdes